Autore:
Riccardo Arena
Editore:
Leima (2015), pag.355, Euro 16,00 Riccardo Arena ci presenta, in questo thriller, ambientato in un’Italia non ben identificata, uno scenario surreale in cui mafia, trattative, politica, stampa e nuove tecnologie si intrecciano in un blocco compatto.
Frutto della brillante vena dell’Autore, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sicilia, “Anche oggi non mi ha sparato nessuno” è un bagno nella realtà contemporanea, nei suoi meccanismi, nelle sue mancanze, negli angoli oscuri della nostra storia, rivisitata con fantasia, con autoironia e con spunti di autocritica.
In un mondo che vive secondo il ritmo delle notizie battute dalle agenzie, nello scoop inseguito a ogni costo, delle dichiarazioni ufficiali e dei titoli di giornale, un ufficiale dell’Arma abbandona il suo ritiro da Cincinnato, per tornare in prima linea e per seguire le indagini sull’evasione di un capo della mafia, pubblicizzata come inesistente. Comincia così una caccia all’uomo incalzante, che porterà alla scoperta di una fitta rete di legami e di complotti.
In questo suo secondo romanzo (dopo “Quello che veramente ami”, 2008), Arena si
destreggia, con la sua esperienza professionale, all’interno di una vicenda complessa, dove la voce del narratore si sdoppia e si fonde con quelle dell’informazione ufficiale e non, creando un nuovo modo di scrivere, avvincente, talvolta paradossale, ma realistico, come solo il paradosso può esserlo.
Riccardo Arena, cronista di giudiziaria al “Giornale di Sicilia”, collabora con “La Stampa”, “Panorama”, “Il Foglio” e l’Agenzia Giornalistica Italia (AGI).
Frutto della brillante vena dell’Autore, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sicilia, “Anche oggi non mi ha sparato nessuno” è un bagno nella realtà contemporanea, nei suoi meccanismi, nelle sue mancanze, negli angoli oscuri della nostra storia, rivisitata con fantasia, con autoironia e con spunti di autocritica.
In un mondo che vive secondo il ritmo delle notizie battute dalle agenzie, nello scoop inseguito a ogni costo, delle dichiarazioni ufficiali e dei titoli di giornale, un ufficiale dell’Arma abbandona il suo ritiro da Cincinnato, per tornare in prima linea e per seguire le indagini sull’evasione di un capo della mafia, pubblicizzata come inesistente. Comincia così una caccia all’uomo incalzante, che porterà alla scoperta di una fitta rete di legami e di complotti.
In questo suo secondo romanzo (dopo “Quello che veramente ami”, 2008), Arena si
destreggia, con la sua esperienza professionale, all’interno di una vicenda complessa, dove la voce del narratore si sdoppia e si fonde con quelle dell’informazione ufficiale e non, creando un nuovo modo di scrivere, avvincente, talvolta paradossale, ma realistico, come solo il paradosso può esserlo.
Riccardo Arena, cronista di giudiziaria al “Giornale di Sicilia”, collabora con “La Stampa”, “Panorama”, “Il Foglio” e l’Agenzia Giornalistica Italia (AGI).