''Non reclamiamo una legge ad personam ma vogliamo continuare una battaglia di libertà, soprattutto a favore dei tanti giornalisti coraggiosi, spesso precari che si battono per scrivere la verità anche in province dove imperversa la criminalità''.
''Invece del ricorso al carcere o a pene pecuniarie, anche queste ultime obiettivamente illiberali e pericolose per la libertà dei giornalisti e delle testate piu' deboli, si potrebbero utilizzare con rigore e puntualità – dice Ghirra - le sanzioni deontologiche che prevedono persino la sospensione dall'esercizio della professione, e, nei casi più gravi la radiazione. Per ottenere una svolta serve però un Ordine moderno, capace di risposte tempestive, un Ordine riformato secondo le linee che da anni, fin qui vanamente, abbiamo inviato al governo e al Parlamento''. (ANSA).