
"L'Ordine - ha aggiunto – ha già deliberato di rivolgersi alla Corte di Strasburgo, ma non basta. Si dovranno studiare tecnicamente i modi ma il concetto è che se un cronista intende rendere pubblico ciò che, in base alle nuove disposizioni, sarebbe censurato, l'Ordine, il suo presidente o il consiglio, firmerà l'articolo o lo cofirmerà in modo da assumersene in pieno la responsabilità”. "Si tratta di attivare - ha affermato Del Boca - una forma di garanzia a tutela soprattutto dei giornalisti free lance, di coloro che no sarebbero difesi da alcuna testata".
A fronte di norme che imbavagliano la stampa, i giornalisti sono richiamati al dovere deontologico della ''disubbidienza civile'' - ha ricordato Del Boca - a diventare obiettori di coscienza. "Tutto questo però - ha concluso il presidente uscente dell'Ordine - comporta dei rischi individuali, quali sanzioni e persino il carcere. Quindi non possono essere lasciati soli. L'Ordine deve fare obiezione con loro". (ANSA)