“Che cos’altro ipotizza la Fieg, dopo la rottamazione di centinaia di professionisti? Come pensa di puntare alla qualità dell’informazione la Fieg quando i suoi associati tagliano i compensi da fame che già ora con ritardi di mesi, fino a 400 giorni, “elargiscono” ai collaboratori?
L’Ordine nazionale sta mettendo a punto un dossier sul comportamento degli editori che non di rado usano l’informazione per coltivare i redditizi interessi che hanno in altri campi. Ne emerge già una spaccato che indurrà molti a vergognarsi.
Il Parlamento dovrebbe interrogarsi sulla gestione delle provvidenze e seguire il saggio consiglio di quel gruppo di parlamentari che ha presentato un ordine del giorno per invitare il governo a subordinarne l’erogazione al mantenimento dei livelli occupazionali. Così si creano effettive opportunità di lavoro per i giovani professionisti, da anni sfruttati tenendoli nel limbo delle collaborazioni occasionali”.