
Il vicepresidente della Commissione in un’intervista all’Ansa, spiega che “l’intimidazione può passare non solo attraverso la violenza ma anche evocando la violenza, usando elementi di diritto o economici”. I fenomeni di intimidazione mafiosa ai cronisti “si sono estesi: non c’è regione in cui non ci sia l’attenzione delle mafie sui giornalisti”, ha aggiunto.
Negli ultimi mesi, insieme ad altri deputati e senatori della Commissione antimafia, Fava – che per la Commissione è il coordinatore del Comitato mafia, giornalisti e mondo dell’informazione – ha ascoltato una trentina di giornalisti vittime di violenze o intimidazioni. “La solitudine geografica o professionale poi, aggrava la situazione: abbiamo 2mila casi censiti da Ossigeno per l’informazione che comprendono giornalisti che vivono in periferia in condizioni di precarietà, dove all’aggressione fisica si aggiunge anche la solitudine professionale o di chi non sa economicamente come difendersi”, ha spiegato Fava.