Intervistato dall’Ansa, il vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia
Claudio Fava cita i dati di
Ossigeno per l’informazione: “
L’attenzione delle mafie sui giornalisti è in ogni regione. Abbiamo una conferma sul fatto che le mafie oggi hanno bisogno di consenso e questo passa anche attraverso la capacità di intimidire o condizionare la stampa, grazie anche a “un giornalismo colluso, reticente, silenzioso, talvolta complice. Alcuni direttori di giornali hanno scelto la via della prudenza”.
Il vicepresidente della Commissione in un’intervista all’Ansa, spiega che “
l’intimidazione può passare non solo attraverso la violenza ma anche evocando la violenza, usando elementi di diritto o economici”. I fenomeni di intimidazione mafiosa ai cronisti “
si sono estesi: non c’è regione in cui non ci sia l’attenzione delle mafie sui giornalisti”, ha aggiunto.
Negli ultimi mesi, insieme ad altri deputati e senatori della Commissione antimafia, Fava – che per la Commissione è il coordinatore del Comitato mafia, giornalisti e mondo dell’informazione – ha ascoltato una trentina di giornalisti vittime di violenze o intimidazioni. “La solitudine geografica o professionale poi, aggrava la situazione: abbiamo 2mila casi censiti da Ossigeno per l’informazione che comprendono giornalisti che vivono in periferia in condizioni di precarietà, dove all’aggressione fisica si aggiunge anche la solitudine professionale o di chi non sa economicamente come difendersi”, ha spiegato Fava.