Editore:
Mondadori (2018), pag. 187, Euro 18,50
“Era una di quelle sere romane che ti fanno venir voglia di camminare. Ancora non sapevo che, a distanza di poche ore, in quella pacifica serata si sarebbe messo in moto il meccanismo di un misterioso delitto. Un delitto che mi avrebbe cambiato la vita”, così annota, nelle prime pagine del libro, Federico, voce narrante del racconto, ambientato in una Roma elegante e decaduta.
Federico è uno sceneggiatore con film di successo alle spalle. Frequenta i salotti importanti della capitale, ma anche le redazioni dei giornali, le trattorie storiche del centro e l’entourage intellettuale e cinematografico. Un giorno un importante broker della finanza gli chiede di incontrare un giovane attore, per aiutarlo a entrare nel mondo del cinema. Federico per cortesia invita a casa sua quello che a prima vista è un “belloccio” senza arte, né parte. Poche ore dopo, però, il ragazzo è ucciso con un colpo di pistola; così Federico, essendo uno degli ultimi ad averlo incontrato, si ritrova coinvolto nelle indagini. Di rivelazione in rivelazione, la verità verrà a galla.
Enrico Vanzina è figlio del regista Steno, uno dei fondatori della Commedia italiana. Con il fratello Carlo ha firmato alcuni dei maggiori successi del cinema italiano “brillante”. Ha vinto il Nastro d’argento e la Grolla d’oro. Ha collaborato con il “Corriere della Sera”; attualmente scrive per “Il Messaggero”.