
Soro chiede una svolta in tempi rapidi: "L'Ordine dei Giornalisti poteva decidere di aggiornare un codice deontologico vecchio di 16 anni. Poteva farlo muovendosi autonomamente ma fino ad ora non l'ha fatto e ha fatto male. E questa indisponibilità può aprire le porte a un intervento del legislatore: se non si esercita l'autodisciplina prima o poi arriva una norma più rigida".
La accuseranno ancora di voler mettere il bavaglio alla stampa? "L' idea del bavaglio è estranea alla mia cultura. Chi informa i cittadini – è la replica di Soro - svolge un compito insostituibile, esercita doverosamente i diritti fissati dall'articolo 21 della Costituzione. Ma il giornalismo da trascrizione non mi piace. Può fare male, può sfregiare la vita di tante persone. E allora insisto chiedendo un di più di riflessione e di responsabilità: ci sono persone che finiscono intercettate in vicende che non c' entrano nulla con la loro vita e che parlano di cose irrilevanti ai fini dell' inchiesta. Non va bene. Insisto, non va bene. E poi anche un indagato ha diritto al rispetto della propria dignità".