
"Quanto riportato dal comunicato del CdR non corrisponde a verità" replica l'editore, Piesse - Unita' srl. "In questi giorni, come negli ultimi tempi, l'amministratore delegato e tutta la società editrice del giornale è impegnata nel tentativo di salvare l'Unita' e i posti di lavoro dei giornalisti".
Nella nota, il CdR parla di "degrado ignobile non solo delle relazioni sindacali ma anche di quelle umane" e ricorda di aver rivolto "al segretario del Pd e ai soci di maggioranza dell'Unita' srl" domande "di merito sulla situazione del giornale, sulle responsabilità e le prospettive. Non abbiamo ricevuto risposte. Se non silenzi, insulti, minacce e generiche rassicurazioni. Non ci faremo intimidire. In gioco non sono solo 36 posti di lavoro, ma il futuro stesso del giornale, la sua vita o la sua morte. Useremo tutti gli strumenti, politici, sindacali, legali, per difendere i nostri diritti. Per questo domenica l'Unita' non sarà edicola. Per i lavoratori è una scelta dolorosa, sotto ogni punto di vista, ma inevitabile di fronte all'atteggiamento dell'azienda. Ai nostri lettori chiediamo di esserci vicini".
A Renzi il CdR chiede "inoltre, come ha annunciato, di incontrare il socio di maggioranza. Il tempo sta per scadere e nulla deve restare intentato. Continuiamo a credere che l'Unita', e non solo per la sua storia, sia ancora e deve continuare ad essere una voce importante, uno strumento insostituibile per la sinistra e per il partito di riferimento - conclude la nota - il Pd".