a redazione dell'Unita' oggi è in sciopero per cui il giornale non sarà in edicola domani, domenica 29. Lo ha annunciato il Comitato di Redazione della testata, in un comunicato in cui denuncia "il clima avvelenato" creatosi con la società editrice "a pochi giorni dall'1 febbraio, quando l'assemblea dei soci dovrà decidere la ricapitalizzazione o la messa in liquidazione del giornale", dopo gli appelli rivolti nei giorni scorsi anche al segretario del Pd Matteo Renzi.
"Quanto riportato dal comunicato del CdR non corrisponde a verità" replica l'editore, Piesse - Unita' srl. "In questi giorni, come negli ultimi tempi, l'amministratore delegato e tutta la società editrice del giornale è impegnata nel tentativo di salvare l'Unita' e i posti di lavoro dei giornalisti".
Nella nota, il CdR parla di "degrado ignobile non solo delle relazioni sindacali ma anche di quelle umane" e ricorda di aver rivolto "al segretario del Pd e ai soci di maggioranza dell'Unita' srl" domande "di merito sulla situazione del giornale, sulle responsabilità e le prospettive. Non abbiamo ricevuto risposte. Se non silenzi, insulti, minacce e generiche rassicurazioni. Non ci faremo intimidire. In gioco non sono solo 36 posti di lavoro, ma il futuro stesso del giornale, la sua vita o la sua morte. Useremo tutti gli strumenti, politici, sindacali, legali, per difendere i nostri diritti. Per questo domenica l'Unita' non sarà edicola. Per i lavoratori è una scelta dolorosa, sotto ogni punto di vista, ma inevitabile di fronte all'atteggiamento dell'azienda. Ai nostri lettori chiediamo di esserci vicini".
A Renzi il CdR chiede "inoltre, come ha annunciato, di incontrare il socio di maggioranza. Il tempo sta per scadere e nulla deve restare intentato. Continuiamo a credere che l'Unita', e non solo per la sua storia, sia ancora e deve continuare ad essere una voce importante, uno strumento insostituibile per la sinistra e per il partito di riferimento - conclude la nota - il Pd".