
Il documento, approvato dalla Commissione Giuridica dell'Ordine, parte da una riflessione: la necessità di riportare la deontologia al centro della professione giornalistica. L'esigenza di recuperare un codice etico che tuteli sia la qualità della professione che il cittadino-lettore, a garanzia del rapporto fiduciario che deve esistere tra chi fa informazione e chi la riceve.
I cambiamenti avvenuti nel mondo dell'informazione, l'aumento quasi illimitato dei mezzi, della velocità e delle fonti, la crisi dell’editoria che impedisce alla maggior parte dei giornali di sostenere i costi relativi alla produzione dei servizi, la sempre più frequente commistione tra informazione e pubblicità, impongono un approfondimento su uno dei principi fondamentali e fondanti del giornalismo: la deontologia.
Vale a dire, l’insieme di leggi e regole che il giornalista è tenuto a osservare nello svolgimento di una professione considerata -correttamente- di grande rilievo sociale. Acquisire, elaborare e divulgare notizie è un ruolo di grande responsabilità nei confronti del cittadino e per la democrazia. Un ruolo di cui il giornalista deve essere consapevole e che va esercitato nel rispetto della libertà, della salute e della dignità della persona, all’interno di un quadro di regole certe, condivise e realmente applicabili.
Poiché la deontologia è argomento delicato e centrale nella professione, è necessario che l’Ordine Nazionale dei Giornalisti si doti di un Testo Unico in grado di comprendere, riordinare e attualizzare le norme esistenti. Un volume che costituisca la “Bibbia” per tutti coloro che svolgono attività giornalistica o si accingono a svolgerla, distribuito negli ordini regionali, nelle scuole e tra coloro che devono sostenere gli esami di stato.
Oltre all'analisi dell’attuale e sovrabbondante quadro normativo, il documento indica il possibile percorso di condivisione del futuro Testo Unico, l’ipotesi di “tracciabilità” della notizia che impedisca la commissione tra informazione e pubblicità, l’introduzione del “bollino blu” per le testate virtuose, la costituzione di un osservatorio nazionale che vigili sull’applicazione delle norme deontologiche.
Del Gruppo Deontologia hanno fatto parte: Sabrina Talarico (coordinatore); Angelo Ciaravolo, Paolo Girola, Remo Guerra, Saverio Paffumi, Marzio Quaglino, Gianfranco Ricci, Claudio Santini, Alberto Vitucci.
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