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Per Valli la cronaca precede la memoria e la storia. È radicata nel concreto, nell’immagine, nello spazio, nel gesto, nell’oggetto. Cambia di continuo. È legata al ricordo, quindi esposta all’amnesia e a innumerevoli strumentalizzazioni, alle passioni intime, politiche, ideologiche.
Conclusa l’esperienza come cronista di nera nella redazione dell’Italia (1955), fu assunto a Il Giorno, subito dopo la fondazione. Inviato speciale nel 1957, coprì i principali avvenimenti nazionali e, soprattutto, internazionali, fino al 1972, anno del passaggio al Corriere della Sera. Inviato speciale in Estremo Oriente sino al 1974, raccontò nelle sue corrispondenze i conflitti in Vietnam e in Cambogia. Stabilitosi in Francia, fu corrispondente da Parigi per il quotidiano milanese, poi per la Repubblica (1977), successivamente per La Stampa. Alla fine del 1985, tornò a la Repubblica, come corrispondente, editorialista e inviato speciale.
Preceduti da una serie di scritti sul mestiere del reporter, ai quali l’Autore ha affidato una riflessione sui caratteri costitutivi e le metamorfosi che hanno investito la professione, in particolare quella del corrispondente di guerra, sono 193 i pezzi, attraverso i quali si può ripercorrere mezzo secolo di storia italiana e internazionale.
Valli è stato – come è stato osservato da più parti – non solo un geniale giornalista che ha raccontato le guerre della seconda metà del Novecento, ma, insieme, un intelligente interprete delle vicende politiche e culturali dell’Europa degli ultimi quarant’anni. Sono, nel medesimo ambito, le incursioni più occasionali, a partire dal 1992, nel cuore dell’Italia contemporanea, che gli hanno consentito di ricollegarsi idealmente alla fase più antica del suo lavoro di cronista del miracolo economico italiano.
Il libro è suddiviso in sezioni dedicate all’Italia, all’Europa, all’Africa, al Medio Oriente, all’Asia e alle Americhe.
Valli è stato – come è stato osservato da più parti – non solo un geniale giornalista che ha raccontato le guerre della seconda metà del Novecento, ma, insieme, un intelligente interprete delle vicende politiche e culturali dell’Europa degli ultimi quarant’anni. Sono, nel medesimo ambito, le incursioni più occasionali, a partire dal 1992, nel cuore dell’Italia contemporanea, che gli hanno consentito di ricollegarsi idealmente alla fase più antica del suo lavoro di cronista del miracolo economico italiano.
Il libro è suddiviso in sezioni dedicate all’Italia, all’Europa, all’Africa, al Medio Oriente, all’Asia e alle Americhe.