“La cronaca è un lampo che illumina un istante dell’avvenimento in corso”, così scrive Bernardo Valli nella prefazione al libro che raccoglie una selezione dei suoi reportages, dal 1956 al 2014: “La verità del momento” (a cura di Franco Contorbia, Ed. Mondadori). Perché, precisa ancora, per tutta la vita ho raccontato gli avvenimenti come il fotografo che riprende un istante di quel che sta accadendo: “l’immagine può riassumere il passato e far intravvedere il futuro”.
Per Valli la cronaca precede la memoria e la storia. È radicata nel concreto, nell’immagine, nello spazio, nel gesto, nell’oggetto. Cambia di continuo. È legata al ricordo, quindi esposta all’amnesia e a innumerevoli strumentalizzazioni, alle passioni intime, politiche, ideologiche.
Conclusa l’esperienza come cronista di nera nella redazione dell’Italia (1955), fu assunto a Il Giorno, subito dopo la fondazione. Inviato speciale nel 1957, coprì i principali avvenimenti nazionali e, soprattutto, internazionali, fino al 1972, anno del passaggio al Corriere della Sera. Inviato speciale in Estremo Oriente sino al 1974, raccontò nelle sue corrispondenze i conflitti in Vietnam e in Cambogia. Stabilitosi in Francia, fu corrispondente da Parigi per il quotidiano milanese, poi per la Repubblica (1977), successivamente per La Stampa. Alla fine del 1985, tornò a la Repubblica, come corrispondente, editorialista e inviato speciale.
Preceduti da una serie di scritti sul mestiere del reporter, ai quali l’Autore ha affidato una riflessione sui caratteri costitutivi e le metamorfosi che hanno investito la professione, in particolare quella del corrispondente di guerra, sono 193 i pezzi, attraverso i quali si può ripercorrere mezzo secolo di storia italiana e internazionale.
Valli è stato – come è stato osservato da più parti – non solo un geniale giornalista che ha raccontato le guerre della seconda metà del Novecento, ma, insieme, un intelligente interprete delle vicende politiche e culturali dell’Europa degli ultimi quarant’anni. Sono, nel medesimo ambito, le incursioni più occasionali, a partire dal 1992, nel cuore dell’Italia contemporanea, che gli hanno consentito di ricollegarsi idealmente alla fase più antica del suo lavoro di cronista del miracolo economico italiano.
Il libro è suddiviso in sezioni dedicate all’Italia, all’Europa, all’Africa, al Medio Oriente, all’Asia e alle Americhe.