I francesi, che amano 'adottare' i grandi campioni stranieri, lo chiamavano "Botescia', con l'accento sull'ultima, un po' come si usava con Fausto Coppi soprannominato "Fosto'". Era un modo per far capire che nella forza di quei giganti c'era qualcosa della Francia, una bandierina di 'grandeur' che aggiungeva nobiltà sia al Tour sia ai protagonisti.
Non erano tempi facili, neanche per andare in bicicletta. Adesso si gioca sui decimi di secondo, si vince al fotofinish. Un dettaglio fa la differenza.