“Don Benzi – dice – mi ha come stregato. Eppure quasi non sapevo della sua esistenza quando, nel giro di poche ore, lo vidi prima in una intervista televisiva dall’ospedale Spallanzani, poi in un incontro pubblico al palasport di Fabriano. Mi ha travolto con quella sua disarmante semplicità, eppure piena di contenuti. Con me, quel giorno, avevo pochi soldi, una specie di paghetta che mi dava il vescovo Luigi Scuppa, ma sentii fortissimo il desiderio di dargliela.
Lui, il giorno dopo, mi telefonò per ringraziarmi. Ringraziava tutti, anche chi donava pochi spiccioli. Era l’applicazione dello spirito evangelico che “non importa quanto dai, ma come lo dai”.
Gli evangelisti Marco e Luca, infatti, raccontano dei ricchi che davano il superfluo mentre la vedova, povera e con pochi spiccioli, dona quanto per lei è fondamentale per vivere!