“Dal vostro inviato (con regole severe) a Hollywood” è il titolo di una corrispondenza di Federico Rampini (D-la Repubblica, 13 febbraio 2016).
“Più che intervistare il presidente degli Stati Uniti – scrive Rampini – la vera difficoltà per un giornalista in America è fare tre domande (ma anche due) a una star di Hollywood. Le barriere d’accesso superano l’immaginazione umana. I negoziati per ottenere l’ambita intervista avvengono con mesi di anticipo sull’uscita di un film… E sì che ho avuto, nei miei rari contatti col mondo del cinema, un privilegio raro. Quasi inestimabile, a quanto si dice nell’ambiente. Sono stato designato per fare delle interviste “vere”. One-on-one, è il termine. Cioè io da solo davanti alla star.