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Il successo delle newsletter

28/04/2016
Su “la Repubblica” (21 marzo 2016), Raffaella De Santis ha approfondito il tema delle “email collettive” che hanno sempre più seguaci in Italia e all’estero.
Qui di seguito, alcune parti dell’articolo: “Il fenomeno è già esploso: dopo i blog, Facebook, Instagram,  ora è la volta delle newsletter, uno strumento che sembrava sorpassato e che risorge a nuova vita. Più sicura, più diretta rispetto ai social, la newsletter permette di parlare a una community selezionata ed è uno spazio protetto da troll e disturbatori… Il successo delle newsletter è tale che le testate editoriali iniziano a puntarci. Per gli appassionati di politica americana è irrinunciabile  Politico Playbook: gratuita, è il giornale che sveglia la Casa Bianca. Quartz Daily Brief è legata alla rivista economica online Quartz, è nata tre anni e mezzo fa, ha 150 mila iscritti e un tasso di apertura tra il 40-50%. The Brief, la newsletter del Times, nel 2014 dichiarava 650 mila iscritti. … Tra le più all’avanguardia c’è First FT  , la newsletter del Financial Times che propone link anche di altre testate, e Stratechery, per chi è interessato alla tecnologia. Lelio Simi (fondatore di Data Media Hub) ha da poco lanciato Wolf, newsletter italiana che ha debuttato grazie a una campagna di crowdfunding e alla raccolta di più di 5 mila euro… Arriva tre volte alla settimana e propone argomenti di editoria e tecnologia … Gli esperimenti italiani sono iniziati da poco (La Stampa, ad esempio, ha lanciato una serie di newsletter nel 2015): tra questi c’è Good Morning Italia, fondata da Beniamino Pagliaro tre anni fa, insieme a una squadra di giovani colleghi: ogni giorno seleziona notizie di argomenti vari, dall’economia alla tecnologia e nel week end cultura. Tutto deve stare entro le mille parole, da leggere in tre minuti. Gli utenti registrati lo scorso anno sono stati oltre 20 mila, di cui 3 mila abbonati paganti”.