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Comunicare le Istituzioni

05/12/2016
Il modo di comunicare delle Istituzioni, specie quello del Parlamento, nel tempo è notevolmente cambiato. Nel passato la comunicazione avveniva attraverso i resoconti del lavori parlamentari, oggi, grazie alla tecnologia, la comunicazione avviene in tempo reale e il cittadino è continuamente informato su ciò che accade nel Palazzo.
Ma i cittadini come percepiscono i molteplici messaggi che gli pervengono? L’informazione, così come attuata, riesce a rendere più vicini le istituzioni e il pubblico?
Il modo di comunicare delle Istituzioni, specie quello del Parlamento, nel tempo è notevolmente cambiato. Nel passato la comunicazione avveniva attraverso i resoconti del lavori parlamentari, oggi, grazie alla tecnologia, la comunicazione avviene in tempo reale e il cittadino è continuamente informato su ciò che accade nel Palazzo.
Ma i cittadini come percepiscono i molteplici messaggi che gli pervengono? L’informazione, così come attuata, riesce a rendere più vicini le istituzioni e il pubblico?
Laura Trovellesi Cesana con il saggio “La fabbrica della democrazia” (Edizioni Guerini e Associati, pag. 190, euro 18,50, prefazione di Stefano Folli) spiega l’evoluzione del contesto nel quale si realizza la comunicazione delle istituzioni, e in particolare del Parlamento, per farne conoscere le attività e i processi decisionali. Non si tratta di un libro politico, ma di un libro che interroga la politica per conoscere, come anticipa il sottotitolo “Come comunica(re) il Parlamento”, come funziona e come dovrebbe funzionare la comunicazione istituzionale, individuando il confine tra ciò che è “propaganda” e ciò che è “informazione”, tra la comunicazione istituzionale e quella politica e la specificità dei ruoli di portavoce e di ufficio stampa dove i giornalisti che vi operano necessitano di una particolare professionalità e competenza e limitarsi a comunicare il “dato” e non la sua valutazione politica.
Il libro - frutto di circa 20 anni di esperienza giornalistica che ha permesso a Laura Trovellesi Cesana di “agire” sia all’esterno che all’interno delle istituzioni per essere stata cronista parlamentare in Agenzie di stampa e quotidiani e per 9 anni all’Ufficio Stampa del Senato - partendo dalla distinzione del significato delle parole “comunicare” e “informare”, che non sono sinonimi, “propone una analisi antiretorica, condotta attraverso parole-chiave quali ‘fonte primaria’ e ‘pluralismo delle fonti’; analizza il significato della ‘mediazione’ del giornalista nelle istituzioni, con particolare riferimento al Parlamento, il valore del bagaglio deontologico e della ‘responsabilità istituzionale’ che ne deriva; passa in rassegna princìpi istituzionali, assetti regolamentari, norme e prassi”.
Il libro è stato presentato a Roma nella Sala Aldo Moro della Camera dei Deputati, alla presenza dell’autrice, dal Presidente dell’Associazione Stampa Parlamentare, Sergio Amici, e dalla Consigliera Parlamentare Iolanda Cardarelli nell’ambito della rassegna “Il volume della democrazia. Giornate del libro politico a Montecitorio”.