Renato Venditti non c'è più se non nel ricordo dei suoi familiari e dei tanti che, sfidando il suo caratteraccio, gli volevano un gran bene. È morto ieri, senza disturbare nessuno. Era fatto così. Romanaccio, la battuta graffiante, la risata contagiosa, le sue due passioni: il Pci e la Roma. Nessuno ha mai osato chiedergli quale delle due lo prendesse di più. Era un uomo generoso, capace di sentimenti forti anche di segno opposto.
Impossibile discutere con lui di calcio. C'era sempre un rigore non dato alla Roma. Almeno uno, spesso due o più.
L'altra sua passione era la politica. Non ha mai accettato pienamente alcune svolte (o "giravolte").
Nato a Roma il 18 settembre 1926, era una delle bandiere dell'Associazione della stampa parlamentare e per decenni, ogni giorno, è stato alla Camera per la sua nota politica. Prima per l'Unità, poi per Paese sera e da ultimo per l’Agl, l’agenzia dei quotidiani locali del Gruppo Espresso, per la quale ha lavorato fino a 4 anni fa. Aveva lasciato perché si sentiva mortificato dalla tirannia degli spazi, mentre le nuove leve incombevano e chiedevano a lui consigli che non negava mai ad alcuno.
Per gran parte della sua carriera ha raccontato le vicende della Dc, con una professionalità tale da guadagnarsi la stima dei suoi massimi esponenti, da Aldo Moro a Ciriaco De Mita, a Giulio Andreotti. Fu autore per gli Editori Riuniti de ‘Il Manuale Cencelli’, la legge non scritta con cui il partito di Piazza del Gesù spartiva tra le correnti i posti di governo. Fu grazie al lavoro di Renato che quella 'normativa' fondamentale per gli equilibri politici italiani diventò di domino pubblico.
Nell’ottobre del 2008 venne pubblicato "La cricca - Vita di famiglia nella dittatura", edito da ‘Nutrimenti’, un’opera in cui Venditti ripercorre il cammino dell’Italia attraversata dalla guerra, dalla ricostruzione, fino al delicato passaggio politico del dopoguerra. Il tutto narrato nella cornice della sua vicenda personale e di quella della sua famiglia, con la descrizione delle botteghe di Trastevere, gli aneddoti di vita quotidiana, i piccoli grandi eroi della Resistenza, i giornalisti che hanno fatto la storia dell’Unità.
I funerali di Renato Venditti, in forma laica, si terranno nella sua abitazione romana di via Italo Panattoni, 147, martedì prossimo, 14 aprile, alle 15. Alla collega Mariella, all'altra figlia Elena e ai familiari tutti l'affettuosa solidarietà dell'Ordine dei giornalisti che si aggiunge a quella dell’Associazione stampa parlamentare.