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“Blendle”, la nuova frontiera del giornalismo

12/03/2014
Si chiama Blendle e qualcuno l’ha già soprannominata l’i-Tunes del giornalismo: è la piattaforma ideata in Olanda che consente a editori e giornali di vendere singoli articoli attraverso micro pagamenti.
“Si pensava che nessuno avrebbe più pagato per la musica, poi è arrivato Spotify”, ha dichiarato il co-fondatore Alexander Klöpping.
Di questa nuova iniziativa si occupa ilFattoQuotidiano.it secondo cui “trovare un modello di business sostenibile è la grande sfida del giornalismo nell’era digitale. Il modello basato sulla pubblicità, che per decenni ha sostenuto il mercato della carta stampata, non offre più garanzie. Quella del paywall, il sistema di contenuti a pagamento, sembra essere la strada migliore: sono diversi i casi di successo come quello del New York Times negli Stati Uniti, o del ‘Neue Zürcher Zeitung’ in Svizzera. Resta, però, un problema di fondo: spesso, soprattutto quando il modello di pagamento è poco flessibile, i lettori sono costretti a sottoscrivere un abbonamento pur essendo interessati a leggere soltanto pochi articoli. La soluzione, allora, potrebbe arrivare dall’Olanda – che dopo l’esperienza del ‘De Correspondant’ si conferma di nuovo un grande laboratorio di idee per il settore dell’informazione – dove una piccola startup ha ideato Blendle, una sorta di i-Tunes del giornalismo”.
Blendle, in sostanza, ha convinto gli editori delle principali testate olandesi, tra i quali Reed Elsevier, Hearst e Sonoma, a vendere i propri articoli singolarmente per 10 o 25 centesimi tramite un’unica piattaforma, che tiene per sé il 30 % di ogni transazione. “Non molto tempo fa, a causa della diffusione della pirateria, la maggior parte delle persone pensava che nessuno avrebbe più pagato per ascoltare musica”, ha spiegato in un post sul blog Medium il co-fondatore della startup Alexander Klöpping. “Poi sono arrivati i-Tunes e Spotify, e alcuni si sono trovati a farlo per la prima volta. La stessa è accaduta per i film con Netflix. E ora tocca al giornalismo, per il quale molti editori pensano che nessuno sarà disposto a pagare”.
Per invitare i lettori a usare il servizio, la piattaforma offre gratuitamente un budget di 2,50 euro e la singolare possibilità di chiedere il rimborso del prezzo dell’articolo nel caso in cui non abbia soddisfatto le aspettative dell’utente. Blendle, attualmente è in fase beta. Il battesimo ufficiale è in programma ad aprile.