Assegnati ieri sera ,14 aprile ,a Bologna i Premi “ Ornella Geraldini “ 2011 a Ilaria D’ Amico “ giornalista dell’ anno “ e a Ludina Barzini “ alla carriera “. La cerimonia di consegna del Premio, istituito nel 1993 per rendere omaggio a colleghe che stanno onorando la professione , con l’ adesione del Presidente della Repubblica, il patrocinio di Presidenza del Consiglio, Camera, Senato, Ministero delle Pari Opportunità, Regione Emilia Romagna, Ordine Nazionale dei Giornalisti , è avvenuta nella splendida cornice del cinquecentesco salone di rappresentanza dell’ Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.
Ilaria D’ Amico, nata a Roma, cura e conduce il programma di approfondimento e di inchieste “ Exit “ in onda su La7. Ludina Barzini, nata a Milano, ha una carriera prestigiosa iniziata a New York all’ espresso nel 1967, continuata al New York Times, nella direzione del Selezione del Reader’s Digest, al Corriere della Sera e a La Stampa; ha scritto di recente “ I Barzini, tre generazioni di giornalisti. Una storia del Novecento“.
A consegnare i premi, tra gli altri, il Prefetto, il Questore e il Presidente del Tribunale di Bologna. Le due giornaliste hanno raccontato la loro storia professionale e poi hanno risposto alle domande del pubblico nel corso di un dibattito coordinato dal vice caporedattore della Rai Tv dell’ Emilia Romagna Lisa Bellocchi e da Fabio Raffaelli, figlio giornalista di Ornella Geraldini, pioniera del giornalismo d’ inchiesta e di nera al femminile nei primi decenni del Dopoguerra. Per il Cnog era presente il consigliere Roberto Zalambani.
La discussione si è incentrata sui rischi delle trasmissioni televisive prive di vincoli deontologici, quasi a continuazione del recente ordine del giorno del Consiglio Nazionale dell’ Ordine dei Giornalisti, e sull’ utilizzo non sempre corretto e regolamentato dell’ infotainment. Secondo D’ Amico, i teatrini televisivi di rappresentazione delle cose e delle opinioni vanno abbinati al rigore delle inchieste e degli approfondimenti; secondo Barzini il giornalista deve recuperare oggi la dura scuola dello scrivere in modo comprensibile per il vasto e variegato mondo dei lettori e la curiosità di sapere e di capire.