“Sarebbe necessario rafforzare il diritto di espressione, assicurandogli una maggiore protezione. Invece, si immaginano strettoie - anche legislative - che costringono la cronaca in ambiti sempre più angusti e sempre più sofisticatamente condizionati. Come possono, i giornalisti, esercitare compiutamente il loro dovere di informare se, ogni volta, devono fare i conti con lacci e lacciuoli, che trasformano la censura in auto-censura e ne amplificano gli effetti? Eppure, si tratta di una professione che, di per sé, rappresenta la cartina di tornasole della civiltà di un paese e ne indica il suo livello di sviluppo.” Sono le parole pronunciate da Lorenzo Del Boca, presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, in occasione della Giornata dell'Informazione, che si è svolta questa mattina al Quirinale con la partecipazione dei vertici del mondo dell’informazione e delle giurie dei 15 premi giornalistici che hanno ricevuto il patrocinio della Presidenza della Repubblica.
Naturalmente c’è, come sempre, il risvolto della medaglia: “Anche il mondo dell’informazione ha tanti peccati da farsi perdonare – ha aggiunto Del Boca. A volte gli stessi giornalisti si fanno del male da soli, quando accettano rapporti incestuosi con le fonti di informazione; quando rinunciano ad approfondire gli argomenti che trattano; quando si lasciano trascinare dalle suggestioni e dalla casualità; quando barattano la quantità con la qualità, proponendo metri quadrati di giornale, spesso con poche notizie e senza la preoccupazione che, quelle poche, siano state controllate per davvero. Luci e ombre, insomma”.
Parole commentate positivamente dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “L’autocorrezione rispetto a propri difetti e peccati è la strada maestra per non essere costretti a cedere a misure correttive esterne”.
Al termine del suo indirizzo di saluto, Del Boca ha consegnato al Capo dello Stato, da parte dei rappresentanti dell'Ordine e della Fnsi, il “Protocollo deontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti”, denominato Carta di Roma: “Credo che il nostro paese sia saggiamente propenso alla tolleranza – ha affermato – ma i giornalisti devono fare la loro parte. Il documento, stilato in termini non sospetti indica ai giornalisti i termini corretti da utilizzare quando si occupano di immigrazione ed extracomunitari. E’ un incoraggiamento a essere precisi e, dunque, a sottrarsi ai facili luoghi comuni che danneggiano l’informazione e provocano inutili tensioni sociali”.
Nel corso della cerimonia il Capo dello Stato ha consegnato ai familiari le Medaglie d'oro al Merito Civile conferite alla memoria di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, caduti in Somalia nel 1994, ricordando i giornalisti italiani caduti all’estero, nelle aree di scontro, e in Italia, combattendo contro la mafia e la camorra: “Grazie al loro contributo si conferma la missione del giornalismo come presidio essenziale di libertà, verità e democrazia”.
Infine, rivolto ai vertici della Fnsi e dell’editoria, Napolitano ha invitato “a proseguire il dialogo in corso fra le parti, fino al rinnovo del contratto di lavoro”.