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Americhe, la libertà di stampa fa un passo indietro

03/11/2014
La libertà di stampa è peggiorata in tutto il continente americano. Lo sostiene un rapporto redatto dall’Associazione interamericana della stampa (Iapa) che ha sede a Miami e che difende i diritti dei giornalisti in Canada, negli Stati Uniti e in America Latina.
C’è stato un notevole aumento nella censura diretta e indiretta e negli attacchi fisici ai giornalisti. La violenza condotta dal crimine organizzato, dai trafficanti di droga e da gruppi di sicurezza agli ordini di diversi governi della regione ha lasciato un bilancio di undici giornalisti morti. Attacchi fisici contro i giornalisti sono stati registrati anche durante la copertura delle elezioni in Bolivia, in Brasile e in Perù e durante le proteste nella città statunitense di Ferguson e in quelle brasiliane di São Paulo e Rio de Janeiro.
L’associazione evidenzia alcune criticità in diversi Paesi:
• In Venezuela le forze di sicurezza agli ordini del governo hanno ferito vari giornalisti.
• A Cuba continua la detenzione dei dissidenti che hanno espresso le proprie opinioni politiche.
• In Argentina e in Venezuela i governi hanno usato i social network per attaccare i mezzi d’informazione e i giornalisti.
• Negli Stati Uniti il governo continua a proibire ai funzionari di parlare con la stampa.
• In Bolivia il presidente Evo Morales non ha avuto limiti alla propaganda nel periodo precedente alle elezioni.
• La concentrazione dei mezzi d’informazione nelle mani del governo è aumentata in Argentina, Bolivia, Ecuador, Nicaragua e Venezuela.