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APPROVATO IL BILANCIO DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI DELLA LOMBARDIA. LA PROTESTA DEI FOTOGIORNALISTI

22/03/2010
L’assemblea annuale degli iscritti all’Ordine dei giornalisti della Lombardia (presenti 118 aventi diritto al voto) riunita in seconda convocazione oggi alle h. 9,30 al Circolo della Stampa (corso Venezia 16) ha approvato il Bilancio consuntivo 2009 (68 a favore, 37 contrari, 3 astenuti) e preventivo 2010 (65 a favore, 32 contrari e 3 astenuti) dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia. Il Bilancio 2009 è stato di € 2.889.683,13 e ha presentato un avanzo di esercizio di € 194.565,30. Il 2009 è stato caratterizzato, ancora una volta, da una gestione prudente e oculata nelle spese ma anche densa di investimenti soprattutto sulla formazione e sull’aggiornamento professionale a favore della categoria. Nel Bilancio preventivo 2010 sono stati stanziati € 50 mila per le iniziative culturali, € 69.564,30 per un Fondo aggiornamento professionale e € 75.000 come Fondo rischio quote.
Durante l’assemblea un gruppo di fotogiornalisti (i 37 che hanno votato contro il Bilancio) ha presentato una lettera aperta chiedendo ai presenti e a tutti gli enti di categoria di far pressione sui più di cento giornalisti che siedono in Parlamento affinché intervengano con provvedimenti legislativi in grado di stoppare il dumping selvaggio delle tariffe pagate ai fotoreporter e di chiarire con norme precise natura e ruolo delle agenzie fotografiche che ora operano al di fuori della legge sulla stampa. "Siamo totalmente solidali con i fotogiornalisti che sono intervenuti alla nostra assemblea annuale degli iscritti – ha dichiarato Letizia Gonzales, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia – Pesantissima è la situazione occupazionale del mercato dell’editoria, con testate che chiudono ed editori che, nel migliore dei casi, riducono i già bassi compensi dei collaboratori, aumentando a dismisura la precarietà di tanti colleghi, freelance e fotogiornalisti più di altri. E mi rendo conto che in momenti in cui gli operai salgono sui tetti per far sentire la propria voce e la propria protesta, a maggior ragione i fotoreporter hanno buoni motivi per denunciare il mancato riconoscimento economico alla loro professionalità. Ricordo con assoluta trasparenza e fermezza che proprio l’Ordine dei giornalisti della Lombardia è stato, in questo triennio, in prima linea e pioniere nel promuovere e potenziare ciò che all’Ordine compete, ovvero i corsi di formazione e aggiornamento professionali per garantire ai precari e ai disoccupati il reinserimento nel mercato del lavoro. Comprendo i motivi della protesta che però forse avrebbe dovuto confluire in un’azione congiunta e costruttiva e non soltanto contraria a un’istituzione che non ha né ruolo né veste giuridica per stipulare contratti o contrapporsi agli editori. L’Ordine dei giornalisti della Lombardia, semmai, s’impegna, come sempre ha fatto, ad appoggiare e garantire ogni tavolo istituzionale in cui siano rispettate regole deontologiche a difesa della professionalità della categoria. Per questo sollecito fin da ora un collegamento con l’Ordine nazionale dei giornalisti e con la Federazione nazionale della stampa".