I giornalisti di Telenova sono contrari "alla svendita" dell'emittente milanese, tv storica del mondo cattolico, dopo aver ricevuto la comunicazione della messa sul mercato della televisione da parte della Società Multimedia San Paolo e chiedono garanzie per i 38 posti di lavoro, 9 dei quali di redattori.
"E' una decisione che sorprende. Il mondo cattolico perderebbe una voce storica, importante e necessaria nel panorama dell'informazione. Il rischio, oltretutto, è che Telenova sia trasformata in uno dei molti canali che si finanziano con programmi e pubblicità a luci rosse o legati al gioco d'azzardo in contraddizione con la tradizione e i valori della Chiesa", sostengono i redattori in una nota. I lavoratori temono "per il futuro delle 38 famiglie dei dipendenti che, in caso di una vendita senza le dovute garanzie, potrebbero essere lasciati a casa dal nuovo proprietario in mancanza di un progetto editoriale.
Questa pare la scelta della Società Multimedia San Paolo, una decisione che di certo non è allineata al messaggio di Papa Francesco sulla dignità del lavoro e della persona, alle parole dell'Arcivescovo di Milano Angelo Scola e alla volontà del fondatore della Società San Paolo Don Giacomo Alberione". In particolare la rappresentanza sindacale dei giornalisti chiede "una vendita solamente a chi garantirà la tutela occupazionale; la cessione a una realtà solida con un progetto editoriale di qualità e risorse reali evitando di vendere il canale ad avventurieri che puntino solamente ad incassare i soldi della rottamazione delle frequenze. E infine chiede che in caso di fallimento o di licenziamenti da parte della nuova società nei primi cinque anni dalla data della cessione, la San Paolo si impegni a riassumere i dipendenti che hanno perso il posto di lavoro".