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C’ERA UNA VOLTA IL GIORNALISMO

24/10/2016
Autore: 
Giorgio Vecchiato
Editore: 
ETS (2016), pag.204, Euro 14,00
Sono le memorie di settant’anni. Istantanee e personaggi di una lunga carriera giornalistica. Con stile asciutto, Giorgio Vecchiato, tra nitidi ricordi e opinioni tranchant, fa riflettere su un passato recente, per scongiurare l’oblio della memoria corta, scavando negli eventi dell’Italia, alla fine del secolo scorso. Quando i giornali erano un mondo di voci, nel ticchettio ritmato delle macchine da scrivere; e il cronista preparava lo scoop del giorno, l’elzevirista firmava in terza pagina e il capo-servizio affidava il suo titolo, scritto su un pezzo di carta, al tipografo che sceglieva il corpo e il carattere. E, in questo mondo, spiccavano le “grandi firme”: da Indro Montanelli a Oriana Fallaci, a Giorgio Bocca.
Nella prefazione, Luigi La Spina, dopo aver ricordato il suo praticantato alla “Gazzetta del Popolo”, con Vecchiato Direttore, conclude che la lettura di queste memorie conferma la regola d’oro del giornalista; valida allora, tra gli inchiostri del piombo, come oggi e domani, tra il gran mare tempestoso di Internet. Si deve passare – precisa – con uguale impegno, uguale professionalità e uguale leggerezza e autoironia, dalla scrittura di un editoriale o di un grande reportage alla critica di uno spettacolo, alla cronaca di una vicenda giudiziaria, alla cura di una intervista. Perché: “Non è importante, nel giornalismo, come nella vita peraltro, quello che si fa, ma come lo si fa. La lunga carriera giornalistica di Vecchiato lo dimostra con un esempio che, tuttora, è una lezione per coloro che vorranno divertirsi a fare un mestiere che, nonostante tutte le cassandre sulla sua imminente scomparsa, sopravviverà anche questa volta”.
Giorgio Vecchiato è stato Direttore della “Gazzetta del Popolo” e Vice-Direttore de “Il Giorno”. Per i commenti di politica estera, gli è stato conferito il Premio Marzotto (1963).