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Carta di Firenze: un dossier sullo sfruttamento

23/07/2013
Oggi, 23 luglio 2013, si è insediato a Roma l' "Osservatorio permanente sulle condizioni professionali dei giornalisti” istituito in base all'articolo 3 della Carta di Firenze.
Ne fanno parte, in rappresentanza dell'Ordine dei giornalisti: Alessandro Mantovani, Fabrizio Morviducci, Ciro Pellegrino, Massimiliano Saggese.
L'auspicio dell'Osservatorio è che la FNSI, cofirmataria della Carta di Firenze, voglia indicare quanto prima i suoi rappresentanti per rispettare la natura paritetica dell'organismo.
L'Osservatorio ha inviato all'esecutivo del Cnog la richiesta di avviare su base nazionale il monitoraggio delle situazioni di lavoro giornalistico che possano presentare violazioni in base alla CdF  o alle altre norme deontologiche, nonché di accertare le varie forme di sfruttamento del lavoro giornalistico tra cui le offerte di lavoro contrarie alla legge e quelle finalizzate al conseguimento dell'iscrizione all'elenco dei pubblicisti con collaborazioni a titolo gratuito.
Un monitoraggio finalizzato alla segnalazione delle possibili violazioni ai Consigli territoriali di disciplina e, qualora se ne ravveda l'opportunità, anche alle Procure della Repubblica, Ispettorati del lavoro, Istituti previdenziali, Dipartimento dell'Editoria, Corecom. In tal senso sono stati acquisiti i materiali presentati dal Coordinamento Giornalisti precari della Campania, e gli esposti presentati dall'Assostampa e dal Coordinamento giornalisti precari di Friuli Venezia Giulia e Lombardia.
L'Osservatorio predisporrà un form on line per consentire ai colleghi l'invio delle segnalazioni, unitamente a un contatto di riferimento. Prima di essere portate a conoscenza dell'Ordine per quanto di opportuna conseguenza, le segnalazioni dovranno essere verificate e sostanziate dalla necessaria documentazione, presupposto essenziale per ogni tipo di azione successiva.
Per quanto riguarda la diffusione e la conoscenza tra i colleghi della CdF, l'Osservatorio invita il Comitato Tecnico Scientifico del Cnog a promuoverla sia nell'ambito della formazione professionale permanente, sia nelle scuole di giornalismo; si richiede inoltre al Cnog di inserire un approfondimento sulla CdF anche nei corsi di formazione finalizzati al sostenimento dell'esame di idoneità professionale.