Il 5 ottobre 1990 Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Federazione nazionale della Stampa Italiana e Telefono Azzurro, firmarono la Carta di Treviso (dal nome della città in cui si è svolto il convegno), il primo documento di autoregolamentazione deontologica che impegna i giornalisti a norme e comportamenti eticamente corretti nei confronti dei minori.
A distanza di 20 anni la Provincia di Treviso ha ritenuto di dar voce ai bambini chiedendo loro come vorrebbero essere tutelati nel mondo dei mass media e come vorrebbero cambiare il modo di fare informazione. I bambini hanno scelto un mezzo di comunicazione a loro congeniale: il cartone animato. Cappuccetto Rosso e il Lupo Scoop sono infatti i protagonisti dell'animazione realizzata dagli alunni della 5° classe della Scuola Primaria "S. G. Bosco" del 3° circolo didattico di Treviso. Attraverso il linguaggio del cartone, parlano ai loro coetanei, agli adulti ma soprattutto ai giornalisti e da soggetti deboli da tutelare dimostrano di poter diventare, se supportati, soggetti “forti” con spirito critico e consapevole.
La storia del cartone animato prende spunto e ripercorre la fiaba, nota a tutti i bambini, di Cappuccetto Rosso. Ma in questo caso cappuccetto è una bambina moderna che, a scuola, ha conosciuto la Carta di Treviso e vuole raccontarla anche alla sua nonna. Ad attenderla però c'è Lupo Scoop: un giornalista, poco attento alle regole e sempre alla ricerca di scoop, che, per scrivere una storia su Cappuccetto Rosso, cerca di carpirle delle informazioni personali. A "salvare" cappuccetto non sarà il classico cacciatore, ma il direttore del giornale locale che interviene spiegando a Lupo Scoop che, se vuole veder pubblicato un suo articolo, deve rispettare delle regole. Al termine del cartone animato prendono la parola i bambini con alcune richieste e consigli per i giornalisti.