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L'Istituto di previdenza, a sua volta, in una nota, ha annunciato che intraprenderà un'azione civile di risarcimento danni nei confronti di Franco Abruzzo, sempre per l'articolo pubblicato su "Tabloid", ma anche "in relazione alle numerose note calunniose" diffuse dal presidente dell'Ordine lombardo. Il Consiglio di Amministrazione, che si è espresso all'unanimità sull'azione civile, "ha valutato che le testimonianze, gli atti e i documenti raccolti dall'Ufficio legale, dimostrino, con chiarezza, la totale estraneità dei membri dei consigli di amministrazione dell'epoca con la vicenda relativa allo scandalo delle tangenti al Psi".
Non si è fatta attendere la replica di Franco Abruzzo: "Chiederò agli amministratori dell'Inpgi (ma non all'Inpgi) i danni per lite temeraria. La Cassazione ha stabilito, da tempo immemorabile, che è lecito pubblicare anche notizie diffamatorie a patto che le stesse siano vere, di interesse pubblico e scritte civilmente. Mi attengo sempre a tali valori e l'ho fatto anche quando ho ricostruito la dolorosa vicenda dell'acquisto dei 104 appartamenti di via Missaglia. L'Inpgi deve solo agire come parte lesa di quell'acquisto".