L'ex presidente dell'Inpgi Andrea Camporese sarà processato a Milano e non a Roma o a Venezia come avevano chiesto i suoi legali sollevando una questione di competenza territoriale.
Lo ha deciso ieri la Seconda Sezione Penale del Tribunale che ha respinto l'istanza di stralciare la posizione di Camporese e e di trasmettere gli atti nella Capitale o nel capoluogo veneto. I giudici hanno respinto anche altre questioni, come quella della nullità del capo di imputazione.
In uno dei filoni del processo sul crac di Sopaf l'ex presidente dell'Inpgi Camporese sarà dunque giudicato a Milano come gli altri nove imputati tra cui Giorgio Magnoni. Le accuse a vario titolo sono associazione per delinquere, truffa, appropriazione indebita, corruzione e frode fiscale. In particolare Camporese deve rispondere di alcune operazioni su fondi immobiliari che avrebbero causato un danno di oltre sette milioni di euro all'Inpgi.
Secondo il pubblico ministero Gaetano Ruta Camporese avrebbe inoltre ricevuto 200mila euro "a titolo di remunerazione per il compimento di atti contrari ai doveri d’ufficio“. Nell’ambito dell’inchiesta sulla distrazione milionaria di fondi della Sopaf erano finite sotto la lente d’ingrandimento della Procura e del nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza anche le operazioni sul Fondo immobili pubblici (Fip) attraverso le quali Camporese avrebbe appunto “consentito” a Sopaf “ di realizzare una plusvalenza (…) pari ad euro 7.600.000″ attraverso Adenium Sgr, la sua società di gestione del risparmio.