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"Caso Specchia", OdG condanna la spettacolarizzazione del dolore

14/09/2017
L'Ordine nazionale dei Giornalisti invita tutti i colleghi a rispettare i doveri deontologici che purtroppo talvolta vengono calpestati in nome del diritto di cronaca. L'ultimo "caso" che riguarda la trasmissione Rai "Chi l'ha visto" è il classico esempio da non seguire. Il naturale coinvolgimento emotivo non deve violare i principi deontologici, soprattutto quando - come a Specchia - le vicende riguardano persone minorenni.
La cosiddetta "tv del dolore" quando affronta questi argomenti lo fa declinandoli in un modo che molto concede alla spettacolarizzazione dei drammi personali o collettivi: tutto ciò è vietato dal nostro codice deontologico. 
Per questo l'Ordine nazionale dei Giornalisti esorta i colleghi a divulgare le notizie rispettando la verità sostanziale dei fatti. Oltre al "Testo unico dei doveri del giornalista" ricordiamo una delibera dell'Agcom del 2008: "La cronaca deve sempre rispettare i principi di obiettività, completezza, correttezza e imparzialità dell'informazione e di tutela della dignità umana, evitando tra l'altro di trasformare il dolore privato in uno spettacolo pubblico che amplifichi le sofferenze delle vittime e rifuggendo da aspetti di spettacolarizzazione suscettibili di portare a qualsivoglia forma di 'divizzazione' dell'indagato, dell'imputato o di altri soggetti".