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CE LO CHIEDE L’EUROPA? Le parole giornalistiche per discutere di Fiscal compact

06/02/2017
Autore: 
Giuseppe Amari, Giovanna Leone, Antonia Marraffa (a cura di)
Editore: 
Ediesse (2016), pag.118
La Legge costituzionale 20 aprile 2012 (n.1) ha introdotto nella Costituzione italiana, in coerenza con gli accordi europei, il Fiscal compact. In questo e-book, economisti, esponenti del sindacato, psicologi sociali e studiosi della comunicazione, discutono a più voci i risultati della loro ricerca, promossa dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio e dal Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza (Università di Roma), che analizza 3.240 articoli di sette importanti giornali italiani sul Fiscal compact, apparsi da gennaio 2012 al maggio 2013. Le parole degli articoli e dei titoli, più di un milione, esaminate con l’aiuto di software specializzati, hanno permesso di tracciare un profilo del lessico giornalistico.
È stato rilevato il tono emotivo delle parole, e sono stati scelti numerosi esempi delle metafore che descrivono in modo figurato cosa sia la crisi e come vada affrontata. Se, in un primo momento, la maggior parte delle parole giornalistiche lega le ragioni della scelta soprattutto ai decisori esterni (Ce lo chiede l’Europa), attenuandone i risvolti emotivi negativi e sottacendone i costi sociali, col tempo il quadro si fa più complesso e le emozioni cambiano di segno. Emerge la difficoltà nel trovare un giusto equilibrio tra la volontà di rassicurare l’opinione pubblica di fronte alla lunga crisi e il rischio di scoraggiare un vero impegno di comprensione critica dei cittadini, rispetto alle grandi scelte della vita democratica.
La prefazione è del prof. Mario Morcellini (già direttore del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza di Roma); l’introduzione è del presidente della Fondazione Giuseppe Di Vittorio, Fulvio Fammoni.