Newsletter

Tieniti aggiornato sulle nostre ultime novità!

Link

inpgi
casagit
fondo giornalisti
fieg
Garante per la protezione dei dati personali
murialdi
agcom
precariato

COMPENSO DIGNITOSO PER I GIORNALISTI, APPROVATA LA LEGGE ALLA CAMERA

06/12/2012
Ok definitivo della Camera alla legge sull'equo compenso per i giornalisti. Il via libera è arrivato oggi, all'unanimità, dalla commissione Cultura di Montecitorio convocata in sede legislativa.
“Una pagina bella per il Parlamento”, ha commentato Silvano Moffa, primo firmatario del provvedimento nel corso di una conferenza stampa svoltasi alla Camera, alla presenza del presidente nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, del presidente della Fnsi, Roberto Natale, oltre a numerosi parlamentari che hanno lavorato al provvedimento, tra cui Enzo Carra (Udc), Fabio Granata (Fli), Andrea Sarubbi (Pd), Giorgio Lainati (Pdl).
La legge sull'equo compenso, approvata in via definitiva dalla commissione Cultura della Camera in seconda lettura, è stata fortemente voluta dal presidente dell'Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, il quale si è battuto per mesi per riuscire a farla passare in Parlamento.
Contiene norme per garantire una giusta e dignitosa remunerazione dei giornalisti free lance. L'articolo1 spiega che per compenso equo si intende la corresponsione di una remunerazione proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, tenendo conto della natura, del contenuto e delle caratteristiche della prestazione, nonché della coerenza con i trattamenti previsti dalla contrattazione collettiva nazionale di categoria. L'articolo 2 prescrive, invece, l'istituzione, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, della Commissione per la valutazione dell'equo compenso. La Commissione - che dura in carica 3 anni - è istituita presso il Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri, che provvede al suo funzionamento con le risorse di cui dispone. La commissione è composta di 7 membri ed è presieduta dal Sottoseg retario all'editoria. La Commissione definisce il compenso equo entro due mesi dal suo insediamento, valutate le prassi retributive. Nello stesso termine, la Commissione deve redigere un elenco, costantemente aggiornato, dei quotidiani, dei periodici, anche telematici, delle agenzie di stampa e delle emittenti radiotelevisive che garantiscono il rispetto di un equo compenso, dandone adeguata pubblicità. Ai sensi dell'articolo 3, a decorrere dal 1 gennaio 2013, la mancata iscrizione in tale elenco per un periodo superiore a sei mesi comporta la «decadenza dall'accesso» ai contributi in favore dell'editoria. Lo stesso articolo 3, inoltre, prevede che il patto contenente condizioni contrattuali in violazione dell'equo compenso è nullo. L'articolo 4 dispone la presentazione alle Camere di una relazione annuale sull'attuazione della legge.
“Si tratta di uno strumento importantissimo per cercare di superare l'attuale situazione di sfruttamento di un numero consistente di giornalisti, spesso costretti a lavorare per meno di 5 euro lordi ad articolo, spese comprese – dichiara il presidente dell'Ordine dei giornalisti del Veneto, Gianluca Amadori - Questi compensi, oltre ad essere vergognosi ed offensivi per la dignità dei giornalisti, hanno effetti negativi sulla qualità dell'informazione: come pretendere approfondimenti, inchieste, operazioni di ricerca e accurata verifica a fronte di 5 euro lordi per articoli che possono richiedere ore di lavoro? L'auspicio è che finalmente gli editori accettino di sedersi ad un tavolo per definire compensi dignitosi per i giornalisti free lance”.