Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, riunito a Roma i giorni 10, 11 e 12 giugno 2008, ha deciso su 14 ricorsi.
In particolare il Consiglio, in materia disciplinare, ha accolto i ricorsi di:
Enrico De Maria (sanzionato dall’Ordine del Piemonte con la sospensione per due mesi per aver violato la norma che impegna i giornalisti a promuovere lo spirito di collaborazione tra colleghi);
Paolo Mieli (l’Ordine della Lombardia lo aveva sanzionato con la censura per aver consentito la pubblicazione di intercettazioni telefoniche);
Walter Barbero (l’Ordine della Valle d’Aosta lo aveva sanzionato con la censura per la pubblicazione di pagine che, a giudizio dei primi giudici, non contenevano misure grafiche atte a differenziare chiaramente l’inserto pubblicitario dal resto del giornale).
Il Consiglio ha respinto, invece, i ricorsi di:
Monica Setta (l’Ordine del Lazio l’aveva sanzionata con la censura per aver violato la Carta dei Doveri nella parte che vieta ai giornalisti di accettare vacanze gratuite, inviti e viaggi violando altresì la norma che impegna gli stessi giornalisti a promuovere la fiducia tra la stampa e i lettori);
Cristiano Draghi (l’Ordine della Toscana lo aveva sanzionato con la censura per avere, in qualità di direttore responsabile, esercitato pressioni su colleghi perché non facessero sciopero e per aver fatto firmare dichiarazioni sulle condizioni di lavoro difformi dalla verità) - sanzione annullata in sede giurisdizionale;
Franco Fregni (l’Ordine dell’Emilia Romagna lo aveva sanzionato con la censura per aver omesso il dovuto controllo, come direttore responsabile, sulla pubblicazione di articoli contenenti dati atti a identificare minori coinvolti in dispute familiari);
Bent Parodi di Belsito (l’Ordine del Lazio lo aveva sanzionato con la censura per avere pronunciato frasi ingiuriose nei confronti di colleghi venendo quindi meno al dettato della norma che impegna i giornalisti a promuovere lo spirito di collaborazione fra colleghi).
Il Consiglio ha, inoltre, inflitto a Fabio Noaro la sanzione della sospensione per tre mesi (l’Ordine del Veneto, ritenendolo responsabile di violazione della Carta dei Doveri nella parte in cui vieta al giornalista di fare pubblicità, lo aveva sanzionato con la sospensione per sei mesi).
Infine, ha preso atto della rinuncia al ricorso presentata da Anna La Rosa.
Per quanto riguarda l’iscrizione nell’elenco dei pubblicisti, il Consiglio ha accolto il ricorso di Fabio Aita (Lazio) ed ha respinto quelli presentati da Charles Victor Hall (Lazio), Gianmarco Aulino (Sicilia), Calogero Urruso (Valle d’Aosta) e Paolo Grana (Lazio).