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Decreto anti-intercettazioni: la protesta dell’Ordine

21/04/2010
Gli emendamenti presentati dal governo al ddl sulle intercettazioni rappresentano una vera e propria norma restrittiva di un diritto costituzionale e ledono il diritto dei cittadini all'informazione”. Sulle intercettazioni telefoniche la posizione del presidente dell’Ordine nazionale Lorenzo Del Boca è sempre la stessa: è sufficiente l’autoregolamentazione dei giornalisti mentre il ddl rischia di far fare troppi passi indietro ai giornalisti e alla libertà di stampa che rappresentano.

Le limitazioni che il disegno di legge pone alla pubblicazione di atti, documenti e semplici informazioni rappresentano gravi limitazioni alla libertà di informare e alla stessa autonomia dell’Ordine. Essenzialità, discernimento, rispetto delle leggi nel nome della libertà di stampa e dei diritti della persona sono invece i requisiti che tutti i giornalisti devono dimostrare.
Occorre buonsenso e rispetto delle norme deontologiche. Non è necessario scrivere tutto perché non è necessario che tutto si sappia. Ma il senso di responsabilità della categoria non aumenta certamente con l’imposizione di una legge che vieta l’accesso alle fonti di informazione e che si configura nei fatti come una disdicevole censura preventiva”.