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Del Boca a Catanzaro: la categoria dovrebbe ammettere i propri errori

30/06/2009
Se tutta la categoria dei giornalisti, ma proprio tutta, fosse nelle condizioni di ammettere e sottolineare inequivocabilmente i propri errori, sarebbe più forte nel difendere se stessa''. Lo ha detto il presidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti, Lorenzo Del Boca , intervenendo a Catanzaro alla consegna del premio ''Il miglior giornalista giovane italiano''. Il riconoscimento, promosso dall'Ordine dei giornalisti della Calabria in memoria di Giampaolo Stigliano Messuti, è stato attribuito a Valentina Bisti, del TG1 (nella foto con Lorenzo Del Boca). Riconoscimenti sono andati anche a Maria Luigia Cozzupoli, della Rai, e ad Alessia Burdino, del Quotidiano della Calabria.
''Un premio che viene dato ai giornalisti - ha aggiunto Del Boca - serve a gratificare l'eccellenza di alcuni rappresentanti della categoria, che ha tante colpe da farsi perdonare, alcune delle quali però imperdonabili, ma può esibire anche professionalità di tutto riguardo. Quello attuale, però, per i giornalisti è un periodo straordinariamente negativo perchè l'opinione pubblica ci accredita di scarsissima credibilità. Il che consente ai vari poteri, a cominciare da quello politico, di immaginare una legislazione che chiude alcuni spazi di libertà e rende più complicato l'esercizio della cronaca''. Facendo riferimento agli ''errori'' degli operatori dell'informazione, Del Boca ha sostenuto che ''se tutti i giornalisti, per esempio, dicessero che le fotografie di Zappadu non si potevano scattare perche' violano la privacy, oggi avrebbero più argomenti da spendere per chiedere di tenere giù le mani dai giornalisti. Così come, e mi scuso per l'invasione di campo, se tutti i magistrati, ma proprio tutti, fossero in condizione di dire inequivocabilmente che a Potenza troppo si e' speso e troppo si e' intercettato per origliare le conversazioni di tutte le veline e le letterine del pianeta, con risultati giudiziari irrilevanti, potrebbero difendere più efficacemente il loro diritto-dovere di svolgere le loro indagini senza interferenze e senza limitazioni''. (ANSA).