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Del Boca: la condanna del collega Magosso, una sentenza incomprensibile

04/11/2009
È incomprensibile la decisione dei giudici che hanno condannato il collega Renzo Magosso. È inspiegabile.” Così Lorenzo Del Boca, presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, dopo che la Corte di Appello di Milano ha confermato in seconda istanza la sentenza di condanna per diffamazione nei confronti del capo redattore di Gente per alcuni servizi sull’assassinio di Walter Tobagi.
Troppo spesso - ha aggiunto Del Boca – vengono agitati i principi della libertà di stampa per poi restringerli in ambiti sempre più angusti. L’articolo “incriminato” e il suo autore hanno rispettato i doveri della cronaca verificando le fonti, attestandone la credibilità e valutandone gli aspetti nuovi. I contenuti possono non piacere al punto da essere contestati ma non è possibile che vengano censurati e puniti”.
 
 
TOBAGI: CORSINI (PD), SOLIDARIETA' AI CRONISTI CONDANNATI
 ''Piena solidarietà ai cronisti condannati oggi per diffamazione: sappiamo che nuovi documenti sono stati presentati dalla difesa ma ciò non e' valso a scagionarli''. Lo dice Paolo Corsini, deputato del Pd, commentando la sentenza di condanna per diffamazione nei confronti dell'ex direttore di 'Gente' Umberto Brindani, del giornalista Renzo Magosso e dell'ex appuntato dei Carabinieri Dario Covolo.
''Aspetteremo di leggere le motivazioni di questa sentenza: pur nel rispetto nell'autonomia della magistratura, siamo davvero preoccupati perché la condanna di oggi segna un limite consistente, oltre il quale il diritto di cronaca non può andare'', conclude. (ANSA).
 
TOBAGI: ZAMPARUTTI, CONDANNA CRONISTI PIETRA TOMBALE VERITA'
''A ben vedere, e' una sentenza di condanna del giornalismo di inchiesta, ma e' anche un tentativo di porre una pietra tombale sulla verità del caso Tobagi''.
Così la deputata Radicale eletta nelle liste del Pd, Elisabetta Zamparutti, commentato la sentenza di condanna per diffamazione nei confronti dell'ex direttore di 'Gente' Umberto Brindani, del giornalista Renzo Magosso e dell'ex appuntato dei Carabinieri Dario Covolo.
''A distanza di quasi trent'anni dal suo assassinio, la vicenda di Walter Tobagi non puo' considerarsi chiusa per i tanti e talmente gravi interrogativi che continua a suscitare, ma - prosegue Zamparutti - invece di fare piena luce giudiziaria sulla vicenda, si perseguono quelli che hanno tentato di ricostruirla e documentarla onestamente e senza alcun fine se non quello della ricerca della verità''.
''Stiamo parlando - sottolinea la deputata Radicale - di un progetto di attentato contro Tobagi probabilmente noto sei mesi prima che si verificasse e senza che, nel dubbio, venissero presi adeguati provvedimenti per salvare la vita al giornalista del Corriere della Sera''.(ANSA).
 
OBAGI:MAGOSSO, LIBERTA' DI STAMPA E' SOLO CARTA STRACCIA? SPERO CHE LA CASSAZIONE TENGA CONTO DI NOVITA' IN PROCESSO
 ''Mi aspetto che la corte di Cassazione tenga in giusta considerazione queste circostanze per evitare che il diritto di cronaca e nel suo insieme la libertà di stampa diventino carta straccia''.Renzo Magosso, il capo redattore di ''Gente'' condannato in appello per alcuni servizi sulle vicenda Tobagi commenta la decisione odierna. ''Aspetto - dice - le motivazioni della sentenza che, evidentemente, non ha tenuto in alcun conto due fatti fondamentali:anzitutto la documentazione, basata su elementi assolutamente nuovi nell'inchiesta Tobagi prodotti dal generale dei Carabinieri Niccolò Bozzo, all'epoca braccio destro del generale dalla Chiesa, che evidenziano episodi e responsabilità.
finora non note''. ''Poi, il fatto che il nuovo orientamento giuridico tende da mesi a non giudicare colpevole l'intervistatore quando l'intervistato e' protagonista della vicenda in questione e si assume la responsabilità diretta di ciò che afferma. In particolare, il brigadiere dei carabinieri
Dario Covolo ha confermato in aula che ho ripetuto esattamente le sue parole e cioè che l'informatore Rocco Ricciardi gli indicò, ben sei mesi prima del delitto Tobagi i nomi dei capi
della banda di terroristi che poi ha ucciso il giornalista del Corriere della sera''.
''Mi consolano, al momento, le manifestazioni di solidarietà che provengono da tutti i partiti, segno che sono in molti ad aver compreso qual e' la vera posta in gioco '', conclude Magosso.
 
TOBAGI: FNSI, SENTENZA OPPOSTA A PRINCIPI LIBERTA' STAMPA
''La sentenza sul caso Tobagi che conferma in appello la condanna del collega Renzo Magosso appare diametralmente opposta ai principi minimi del diritto di cronaca e della libertà di stampa''. E' il commento della Federazione nazionale della stampa italiana e dell'Associazione lombarda dei giornalisti.
''I nuovi elementi emersi in dibattimento - affermano Fnsi eAlg in una nota congiunta - mostrano una verità processuale ben diversa da quella sancita nel 1983. In aula il brigadiere dei CC Dario Covolo ha confermato che Magosso ha riportato esattamente le sue parole. Covolo ha dichiarato di avere riportato, sei mesi prima del delitto Tobagi, in una relazione, i nomi dei capi
della formazione terroristica che poi lo hanno ucciso. Aspettiamo le motivazioni della condanna, fiduciosi che la Cassazione saprà ristabilire la verità dei fatti''. (ANSA).
 
TOBAGI: ART.21, PREOCCUPA SENTENZA CHE CONDANNA CRONISTI
L'associazione Articolo 21 condivide le preoccupazioni espresse dalla Federazione nazionale della stampa e dall'Associazione stampa lombarda per la sentenza di
oggi sul caso Tobagi. ''Siamo molto preoccupati: la sentenza di oggi sul caso
Tobagi condanna i cronisti, il giornalismo d'inchiesta e il diritto di cronaca'', dice il portavoce dell'associazione, Giuseppe Giulietti, in una nota. ''Ci sono ancora molti misteri sull'assassinio di Walter Tobagi: il giornalista Magosso ha tentato di portare un contributo di verità. I suoi racconti
sono stati ampiamente confermati dalla sua fonte, l'ex carabiniere Dario Covolo, e perciò questa condanna suona come una condanna verso chi usa gli strumenti del proprio mestiere per scoprire verità, naturalmente anche scomode''. (ANSA).