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DIFFAMAZIONE: L’ITALIA E’ FUORI DALL’EUROPA

26/09/2013
Il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti denuncia la grave situazione nella quale sono coinvolti centinaia di colleghi colpiti da querele per diffamazione troppo spesso intimidatorie e strumentali con l'evidente obiettivo di ostacolare la loro attività che è garanzia di libera circolazione di notizie e del diritto dei cittadini ad avere un informazione libera.
Il Consiglio chiede che vengano applicate le norme europee sulla libertà di stampa che non consentono l'incarcerazione dei giornalisti per reati di diffamazione. La mancata applicazione di queste norme ha già determinato gravi accuse all’Italia (ultima, in ordine di tempo, quella relativa a Maurizio Belpietro) e, in non pochi casi, anche condanne a risarcimenti. La Corte europea ha, infatti, stabilito che, nelle cause civili (sempre più spesso preferite a quelle penali), i risarcimenti che non tengano conto della situazione economica del giornalista diventano di fatto una limitazione del suo dovere di informare i cittadini.
L’auspicio è che il Parlamento rompa ogni indugio e dia concreti segnali almeno con la rapida approvazione della proposta di legge sulla diffamazione che, pur se non risolutiva, avvia un percorso per affrontare in maniera corretta il problema della tutela del diritto all’onore e di quello dei cittadini ad avere una informazione libera, rispettosa della verità e delle persone.