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Documento OdG Sardegna

20/09/2011
Il Consiglio dell'Ordine dei giornalisti della Sardegna, ricevute numerose segnalazioni dai colleghi, ha esaminato il caso della pubblicità istituzionale della Regione sul Piano paesaggistico e ha rilevato alcune anomalie.
 
 
1) Le pagine pubblicate a pagamento sui due più diffusi quotidiani sardi hanno esplicitamente preso spunto, contestandoli, da servizi e commenti della stampa isolana e sono state presentate, di fatto, come una vera e propria replica. A giudizio dell'Odg sardo la Regione non ha però tenuto conto che la replica è un diritto che la legge italiana riconosce gratuitamente a cittadini e istituzioni. Se questo diritto viene negato, l'Ordine, nel ricordare i propri compiti di vigilanza sugli iscritti all'Albo, è pronto a esaminare segnalazioni su eventuali abusi. Ma nello stesso tempo deve ricordare che la legge riconosce al giornalista il diritto di controreplica. Diritto, quest'ultimo, che viene negato se altri fanno ricorso alla comoda scorciatoia della pubblicità istituzionale.
  
2) Nell'evidenziare che le pagine acquistate dalla Regione hanno utilizzato il genere dell'intervista (domanda e risposta) che è un genere notoriamente giornalistico, l'Ordine sottolinea che anche questa scelta ha in concreto invaso le prerogative della professione giornalistica: infatti sui mezzi di informazione le domande vengono fatte dai giornalisti e non dai pubblicitari. A parere dell'Odg sardo andrebbe scongiurato il paradosso che il sistema delle interviste a pagamento mini proprio sui giornali il ruolo e l'autonomia della professione giornalistica.
  
3) Per quanto riguarda i contenuti, l'Ordine, certamente favorevole alla pubblicità istituzionale come canale di comunicazione tecnica e neutrale verso i cittadini e nel loro esclusivo interesse, constata invece che in questa occasione la comunicazione della Regione aveva il carattere del messaggio politico. Per tale motivo, l'Odg sottolinea che le istituzioni democratiche hanno più di altre il dovere di non sfuggire il confronto e di garantire il regolare svolgimento delle funzioni di tutti i soggetti della democrazia, tra i quali c'è il sistema dell'informazione.
  
4) L'Ordine dei giornalisti della Sardegna, nel registrare che le pagine a pagamento non sono state offerte a tutti i quotidiani sardi, esprime l'auspicio che per la pubblicità istituzionale la Regione si doti di regole trasparenti e condivise che non turbino il libero mercato e quindi l'indispensabile pluralismo editoriale.