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Dolce Stil Web. Le parole al tempo di internet

09/04/2009
Autore: 
Pino Bruno
Editore: 
Sperling&Kupfer, 2009, pagine 224, € 16,00.
Prefazione di Gianrico Carofiglio. Interventi di Roberto Alajmo, Francesco Balena, Ennio Capasa, Paola Caridi, Bjorn Larsson, Paolo Longo, Enrico Menduni, Michele Mirabella, Vincenzo Mollica, Raffaele Nigro, Gigi Riva, Nabil Ben Salameh, Edoardo Winspeare.
 
 
NON serve fare gli snob, l'esercito degli utenti di internet è sempre più vasto e spesso si usa la rete senza saperlo, come capita telefonando dall'apparecchio fisso di casa. Navigare è del resto ormai indispensabile per informarsi, dialogare, accedere ai servizi, fare shopping, sapere che tempo fa... E dunque parole come zippare, chattare, o bloggare sono entrate a far parte della nostra vita. Allora impariamo a conoscerle, a usarle al meglio; liberiamole da quella patina di mistero che ci fa diffidare di loro. Mettiamo da parte quella resistenza istintiva che si prova verso qualunque cosa si è costretti a subire. Impariamo a difenderci dagli equivoci informatici. E, perché no, divertiamoci. Scopriremo che il web è regolato da neologismi, che però sono carichi di storie, significati, curiosità. Tutti i dettagli delle "parole al tempo di internet" li racconta in Dolce stil web, (Sperling&Kupfer), Pino Bruno, giornalista scientifico e autore di numerosi testi di informatica. Con un linguaggio chiaro e diretto, Bruno svela i misteri di quello slang della rete di cui nessuno può fare più a meno e che è un misto di simboli e di neologismi, di inglese e di spagnolo. Per scoprire, tra l’altro, che i delinquenti informatici non si chiamano hacker (così come scrivono molti, troppi, giornalisti) bensì cracker o black hat. Gli hacker, invece, sono i pirati che agiscono per fini etici.