Ecco il parere del Dipartimento legislativo della Presidenza del Consiglio dei ministri che ridicolizza gli editori i quali avevano chiesto di essere rappresentati in forze all'interno della commissione per l'equo compenso. Due secchi no, come aveva anticipato il 4 marzo il presidente dell'Odg, Enzo Iacopino, nel corso della riunione. Il primo: il dibattito formativo alla Camera e al Senato prevede esplicitamente che ci sia un solo rappresentante. Il secondo: la commissione anche senza gli editori potrà andare avanti, perché non è previsto il diritto di veto.