Questa settimana, la
commissione Cultura della Camera continuerà le audizioni sulla proposta relativa all’
equo compenso del lavoro giornalistico. La Fieg, sabato scorso, per la prima volta ha ritenuto di replicare alle affermazioni dell’Odg, ma non per pronunciare finalmente qualche parola di censura – che viene vanamente sollecitata da oltre tre anni – nei confronti dei troppi editori che rubano i sogni ai giornalisti e quote di verità ai cittadini. Lo ha fatto per accusare il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, di alzare “polveroni” manipolando il testo di un
intervento del
presidente Fieg, Carlo Malinconico, alla Camera.
Iacopino replica: “Questa è materia che non ha bisogno di polemiche, ma di buona volontà e di verità. Manipolare i fatti, quando esistono i documenti ufficiali, sarebbe stupido prima che scorretto. Il testo dell’intervento del presidente Malinconico (consegnato per iscritto) è tragicamente chiaro. Chiunque, ora, può leggerlo e trarne autonome conclusioni. Soprattutto valutando il passaggio in cui fa riferimento alla “specifica commissione per approfondire il fenomeno, la diffusione e le modalità applicative del lavoro autonomo nel settore giornalistico” (pag. 4) che avrebbe concordato con la Fnsi l’8 luglio 2011 (quando già era stata programmata l’audizione in Parlamento). Parlando dell’oggi e del domani, quindi, e non del passato, si aggiunge: “In tale contesto non vi è alcun riferimento alla determinazione di eventuali minimi di compenso, con conseguente conferma di quanto già regolamentato nel protocollo sopra citato”.
Una conferma, dunque, non un cambio di rotta: un testo davvero “chiaro e inequivoco”, per usare le parole della Fieg.
Accusare gli altri di “inattendibilità” quando si tenta di smentire sabato quel che si è affermato giovedì è adeguato biglietto da visita, in linea con i vergognosi silenzi osservati dalla Fieg in tutti questi anni".