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EQUO COMPENSO: il governo sembra dire sì

07/08/2012
Enzo CarraL'on Enzo Carra e il presidente dell'Odg, Enzo Iacopino, comunicano che è stata individuata la strada per l'approvazione della proposta di legge sull'equo compenso, ferma in Senato dopo essere stata votata alla unanimità in marzo alla Camera. Carra, relatore della legge a Montecitorio, manifesta soddisfazione, dando atto "al governo di aver collaborato per trovare una soluzione, consentendo di superare lo stallo che rischiava di vanificare gli sforzi fin qui fatti e di deludere le attese di migliaia di giornalisti retribuiti con pochi euro per i loro articoli".
Carra spiega che uno degli elementi che consentiranno di mettere d'accordo tutte le parti in causa è l'allargamento a 7 membri della commissione che stabilirà qual è l'equo compenso, con l'inserimento di un rappresentante del sottosegretario all'Editoria, uno del Ministero del Lavoro, uno dello Sviluppo economico e di uno di Fieg e Uspi accanto a uno designato da Odg e uno da Fnsi. Paolo PeluffoIacopino aggiunge che il risultato non sarebbe stato possibile "senza l'attiva collaborazione del sottosegretario Paolo Peluffo e del presidente della commissione Lavoro del Senato, Pasquale Giuliano, il quale nella sua qualità di relatore farà sintesi delle richieste che sono state presentate. Ma occorre anche non dimenticare - afferma Iacopino - l'iniziativa di Silvano Moffa, primo firmatario, e l'instancabile lavoro di tessitura fatto proprio dall'on Enzo Carra. Un'azione appoggiata senza esitazioni da Odg e Fnsi con l'obiettivo di approvare norme dall'alto contenuto morale".
Sia il presidente dell'Odg sia quello della Fnsi, Roberto Natale, ritengono che "l'importante sia l'approvazione della legge. Nellla commissione le buone ragioni dei giornalisti riusciranno a trovare quella attenzione che merita ogni responsabile rivendicazione di un diritto fin qui mortificato: un compenso che sia adeguato alla delicata funzione costituzionale che migliaia di giovani di tante età svolgono per garantire ai cittadini una informazione pacata e responsabile, rispettosa della verità e delle persone, tale da contribuire alla crescita democratica del Paese".