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EQUO COMPENSO/IACOPINO ALLA FIEG: INCOSTITUZIONALE E’ LA SCHIAVITU’

16/07/2011
La Camera dei Deputati sta esaminando la legge sull’equo compenso del lavoro giornalistico. Nel corso della sua audizione, il presidente della Fieg ha fatto affermazioni sconcertanti che hanno determinato una secca smentita di Franco Siddi, segretario della Fnsi alla quale la Fieg attribuiva una disponibilità a continuare a penalizzare, mantenendo di fatto l’attuale situazione, i giornalisti collaboratori.
Il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, dopo aver inutilmente atteso un chiarimento dalla Federazione editori, ha ritenuto doveroso replicare alle affermazioni di Malinconico:
“Incostituzionale è la schiavitù alla quale troppi editori, nel silenzio vergognoso della Fieg, condannano migliaia di giornalisti. Non lo è certamente la legge sull’equo compenso che impedirà di rubare i sogni ai giovani e quote di verità ai cittadini. Il presidente della Fieg coltivi pure l’illusione di poter continuare a “gambizzare” con le sue elemosine migliaia di giornalisti che da anni consente vengano retribuiti con compensi da fame da editori nei confronti dei quali non ha mai trovato il tempo di esprimere, benché richiesto, una parola di censura.
Carlo Malinconico afferma che Fieg e Fnsi hanno “convenuto sull’opportunità di non individuare minimi di compenso per le collaborazioni giornalistiche, dovendo le parti determinare i relativi corrispettivi in relazione ai criteri di massima quantità e della qualità della collaborazione”.
Viene seccamente smentito dal segretario della Fnsi, Franco Siddi, il quale auspica che “si sia trattato di un grave equivoco o di un incidente dialettico”. Le affermazioni di Malinconico sono, però, contenute in una memoria scritta, depositata presso la commissione Cultura della Camera. Non c’è equivoco né incidente dialettico, solo la straordinaria sintonia tra il presidente della Fieg e quanto affermano alcuni dirigenti della Fnsi che stanno tentando di ostacolare il percorso unitario che gli organismi della categoria hanno intrapreso con un impegno costante del segretario e del presidente della Fnsi, Siddi e Roberto Natale, su impulso del gruppo di lavoro sul precariato creato dall’Ordine e coordinato da Fabrizio Morviducci che sta organizzando una manifestazione nazionale a Firenze per il 7 e 8 ottobre.
Il problema dello sfruttamento del lavoro di migliaia di giornalisti prima che essere sindacale è morale e non può, anche per questo, essere affrontato con un ruolo paritario da editori che arrivano a retribuire con 50 centesimi lordi ogni articolo o a stabilire tetti mensili di 200 euro per le collaborazioni, costringendo di fatto i giovani a continuare a scrivere gratuitamente per non pregiudicare il rapporto con le testate.
Gli “invisibili”, i “gambizzati” d’ogni latitudine, quelli che si vedono rubare i sogni nel disinvolto silenzio della Fieg, sono migliaia. Almeno l’80 per cento di loro non è iscritto al sindacato (tra l’altro perché non può permetterselo). Carlo Malinconico non affronterà questo problema con una commissione composta solo da chi, come la Fieg, rivendicherebbe la rappresentanza dei ladri dei sogni e da chi, la Fnsi, non può parlare a nome di tutte le vittime. Il Parlamento non si farà espropriare il diritto di stabilire con una legge dall’alto contenuto morale regole minime di civiltà troppo a lungo mortificate dalla violenza di troppi editori e dai silenzi della Fieg”.