Silvano Moffa e
Enzo Carra, primo firmatario e relatore della proposta di legge sull’equo compenso, hanno scritto al sottosegretario
Paolo Peluffo una lettera aperta, per invitarlo ad onorare l’impegno che aveva assunto nell’aula di Montecitorio.
Ecco la lettera indirizzata al sottosegretario:
“Al Senato giace da tempo la proposta di legge sull’Equo Compenso del Lavoro Giornalistico già approvata in sede legislativa alla Commissione Cultura della Camera dei Deputati, col parere favorevole del Governo. Il voto unanime alla Camera significa che tutte le forze politiche hanno ritenuto la legge un provvedimento giusto. Successivamente, col voto al decreto editoria, lei stesso ha dato parere favorevole a un ordine del giorno che ne sollecita la rapida approvazione. Poi, al Senato, in modo irrituale si è registrato un rallentamento, anzi, un tentativo di insabbiare una legge alla quale era stata riconosciuta la corsia preferenziale. Si rischia così di dar vita ad un pericoloso precedente.
Lei, signor Sottosegretario, è un uomo d’onore, e ha detto in Aula alla Camera che al Senato nulla avrebbe ostacolato le procedure. Anche il Presidente Schifani, alcuni giorni fa, con una sua lettera ha confermato che Palazzo Madama avrebbe garantito tempi certi per l’approvazione definitiva. Siamo sicuri, signor Sottosegretario Peluffo, che la Sua onorabilità e la posizione del Governo espressa in Aula sono altrettante assicurazioni che sarà sbarrata la strada ad ogni tentativo di impedire l’approvazione di una legge che vuole porre rimedio ad una ingiustizia sociale.