Il nuovo contratto dei giornalisti è un perno per il sistema dell'editoria, ma serve più coraggio da parte delle imprese per il rilancio del settore: è il commento del segretario della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi, alla relazione del presidente della Federazione italiana editori giornali Carlo Malinconico.
''La descrizione della crisi delle aziende editrici di giornali fatta oggi dal presidente della Fieg, Malinconico - afferma Siddi in una nota - delinea il quadro di quello che, per il 2009 (ma sostanzialmente anche per il 2010) appare come un annus horribilis. L'appello per Stati Generali dell'editoria in Italia, che la Fnsi ha rilanciato proprio ieri come metodo per definire un quadro organico di sistema che accompagni le trasformazioni e valorizzi la specificità dell'impresa
editoriale e del lavoro giornalistico quale condizione di certificazione e qualità dell'informazione, e' senz'altro condivisibile. Ed e' bene che le parti sociali, partendo dal nuovo contratto di lavoro faticosamente definito da Fieg e Fnsi, sappiano prima di tutto ricercare le occasioni di quale metodo di costruzione di un quadro nuovo nel quale assicurare gli equilibri indispensabili per la garanzia degli interessi, che ciascuna intende rappresentare con autonomia e
chiarezza''. ''Ora - continua il segretario della Fnsi - serve più coraggio da parte degli editori nelle azioni per il rilancio del settore. Certamente, infatti, se il contratto e' uno dei perni di un fondamentale nuovo piano regolatore di sistema, e' indispensabile che il riconoscimento della necessità di coraggio degli imprenditori, fatto oggi dal professor Malinconico, trovi coerente risposta da parte degli editori''.Per Siddi, ''e' urgente ora che il tavolo governativo di valutazione e verifica delle intese per la protezione sociale, nelle realtà in cui la crisi si fa più penetrante, e di messa in sicurezza della previdenza Inpgi si apra rapidamente come hanno garantito oggi il sottosegretario Bonaiuti e il ministro del Lavoro Sacconi. La necessità di affrontare questa emergenza va altresì immediatamente coniugata con la messa a punto di un
programma, a tappe forzate, per Stati Generali di settore finalizzati a rilanciare il sistema, l'occupazione, la formazione e la multimedialità, il superamento, con appropriate misure, degli squilibri del mercato pubblicitario a favore delle tv''. (ANSA).