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Finanziamento pubblico editoria: cominciate le audizioni alla Camera

30/09/2014
Hanno preso il via, alla Commissione Cultura della Camera, le audizioni informali sulla proposta di legge di abolizione del finanziamento pubblico all'editoria presentata dal deputato del M5S, Giuseppe Brescia. Presente al dibattito il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti che ha precisato come il decreto che istituisce il Fondo straordinario per l'editoria per il triennio 2014-2016 sia "già in emanazione. La cifra dei 47 milioni di euro vale da settembre a dicembre. Sette milioni di euro riguardano innovazioni tecnologiche e start-up. È previsto che si possa dedicare dunque una parte anche a chi inizia con un incentivo, un primo supporto".
"Siamo consapevoli che l'editoria - ha aggiunto il sottosegretario - è in crisi e che bisogna guardare la fotografia della realtà attuale ma per la prima volta siamo innovativi in questo settore. Nel decreto è previsto che su ogni tre pre-pensionati ci sia una nuova assunzione. Questo è un segno importante".   
L'intento della proposta di legge del M5S "è aprire un dibattito. Siamo apertissimi a modificare il testo, nato da un confronto on line, per raggiungere l'obiettivo di rilanciare un settore che è in grave crisi" ha spiegato Brescia alle audizioni a cui sono intervenuti il presidente onorario di Mediacoop, Lelio Grassucci, la presidente della Federazione Italiana Liberi Editori, Caterina Bagnardi, per l'Associazione Italiana Editori Fabio Del Giudice e per FederCultura Turismo e Sport, Irene Bongiovanni.  Il testo, in due articoli, "prevede l'abrogazione di tutte le disposizioni inerenti i finanziamenti all'editoria, a eccezione di quelle per i contributi di natura prevalentemente sociale". Gli 80 milioni di euro di fondi diretti all'editoria dovrebbero essere destinati, secondo la proposta del M5S, al finanziamento di start up di nuovi progetti editoriali nel campo dei media. La proposta di legge prevede anche il risparmio di 3 miliardi di euro delle pubbliche amministrazioni con l'abolizione dell'obbligo di pubblicazione dei bandi di gara. “È un provvedimento che invece di cercare di risolvere aggrava la situazione. Con la proposta di legge si dovrebbero risparmiare 80 milioni ma la spesa che si dovrebbe sostenere per la mobilità, la cassa integrazione, senza contare il dramma di chi si trova in mezzo alla strada, sarebbe superiore. Perché dobbiamo fare questa tragedia?" ha domandato il presidente onorario di Legacoop Grassucci.