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Firmato il decreto del Fondo editoria, 120 milioni di euro in tre anni

26/06/2014
Il sottosegretario di Stato con delega all'Editoria Luca Lotti ha firmato il Decreto del fondo straordinario, con cui il governo stanzia per il settore 120 milioni di euro in tre anni, di cui 46 milioni nel 2014.
Dopo gli adempimenti di rito (controllo interno e visto della Corte dei Conti che richiedono due mesi ma si auspica possano avvenire più velocemente) il decreto con la prima tranche potrà arrivare alla pubblicazione.
Sono soldi finalizzati al sostegno dell'occupazione, dei prepensionamenti, degli ammortizzatori sociali (2 milioni di euro) e dell' innovazione digitale a cui sono riservati sette milioni e mezzo di euro.
Il decreto contiene una novità assoluta in Italia e cioè il divieto per le aziende di riconoscere ai manager bonus o stock option in qualsiasi modo collegati ad azioni che comportino tagli occupazionali. La sanzione per un simile comportamento è drastica: la perdita di ogni beneficio previsto.
Baricentro del decreto è la regola secondo la quale le aziende sono vincolate a una nuova assunzione per ogni tre prepensionamenti. Il legame deve essere evidente, per cui c'è l'obbligo della contestualità tra prepensionamenti e nuova assunzione. Inoltre, un' azienda che prepensiona un giornalista usando fondi pubblici non può riassumerlo nemmeno con un contratto di collaborazione.
Il giornalista che accetta il prepensionamento non può accettare collaborazioni coordinate e continuative (lavoro al desk) anche con altre testate. Per favorire nuova occupazione le aziende godranno di uno sgravio fiscale totale per tre anni per ogni nuovo assunto con contratto a tempo indeterminato.
Lo sgravio si riduce alla metà per i contratti a tempo determinato. Anche qui per le aziende editoriale che non rispettino tutte le norme del decreto la sanzione è la perdita dei vantaggi fiscali. Lotti ha stimato che questi interventi produrranno l'assunzione di 1300 giovani giornalisti. Trecento entro la fine di quest'anno e mille nell'arco di tre anni.