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GIORNALISMO AUMENTATO Attualità e scenari di una professione in rivoluzione

12/06/2018
Autore: 
Giorgio Triani (a cura di)
Editore: 
FrancoAngeli (2017), pag. 194, Euro 22,00
Alla base di questo studio-analisi sono i giornalisti e i comunicatori di nuova generazione: i citizen journalist, i blogger, youtuber, storyteller, social report. Figure ibride, così com’è l’intero “eco-sistema” dell’informazione. I modelli di produzione e di distribuzione, infatti, non sono più le aziende editoriali classiche, le redazioni contigue alle tipografie, le edicole, i grandi studi radio-televisivi centralizzati. La rete, il web hanno progressivamente “disintermediato” i mezzi di comunicazione tradizionali, riducendo il valore delle notizie, del giornalismo, come professione.
È un giornalismo “aumentato”, quello che vede imporsi nuovi modelli, nei quali scrivere e pubblicare sono un unico gesto. L’accesso agli archivi, alle agenzie, agli eventi in corso, ai dati è istantaneo; la visualizzazione, i video, le immagini sono la nuova narrazione; la professione si disperde nei nuovi ambiti dello storytelling, del brand reporting, del data journalism.
Da questa premessa, i vari contributi degli esperti – coordinati da Giorgio Triani (sociologo e giornalista) – evidenziano un giornalismo “ubiquo”, forse 3.0 o addirittura 4.0, che permette di essere ovunque in tempo reale, senza però esserci fisicamente. Cosicché “giornalisti e comunicatori sono prossimi, o già entrati, nell’era dell’extra media”.
Il libro è diviso in cinque parti: la prima è dedicata a come cambiare i modelli organizzativi e quelli di business dell’impresa giornalistica; la seconda a come il web ha disintermediato una professione e a come sta creando nuovi modi di fare giornalismo; la terza a come i dati generati dalle nuove tecnologie, e “attraverso” i media digitali, “aumentano” i bacini informativi a disposizione dei giornalisti; la quarta a come l’innovazione tecnologica permette la nascita di nuove forme di comunicazione e informazione; infine, a come si trasforma, nell’era dello storytelling, la tradizionale funzione di ufficio stampa, mentre il giornalismo esce dalle redazioni dei giornali per entrare in quelle di marche e organizzazioni.