L'Ordine dei Giornalisti è vicino ai familiari del giornalista e fotografo italiano
Andrea Rocchelli, ucciso a colpi d'arma da fuoco ad Andreevka, in Ucraina.
Il giornalista italiano si trovava a bordo di un'auto con il suo interprete russo, Andrey Mironov, morto pure lui. Andrea “Andy” Rocchelli, trent’anni, lavorava per il collettivo fotografico Cesura.it, ed era da poco diventato padre di una bambina.
Il
Consiglio nazionale dell'Ordine esprime il proprio cordoglio ai familiari di Andrea Rocchelli e dell'interprete russo ucciso con lui e formula gli auguri di pronta guarigione a William Rogueolon, il giornalista francese rimasto ferito nello stesso agguato.
Inoltre l'Ordine auspica che le autorità di Kiev accertino la dinamica dei fatti. Come numerosi altri colleghi Rocchelli ha pagato con la vita il suo modo di fare giornalismo, quello della passione per i diritti civili.
Trent’anni, originario di Pavia, dopo un master presso il Politecnico di Milano, Facoltà di Visual Design, Andy Rocchelli ha lavorato per la Grazia Neri Photo Agency. Nel 2008 a Pianello, sull’Appennino piacentino, ha fondato Cesura Lab, un collettivo con altri quattro fotografi free lance.
Dal 2009 Rocchelli ha avviato una documentazione fotografica sugli abusi sui civili negli stati del Caucaso, in Inguscezia, Cecenia e Daghestan.
Nel 2010 collaborando con Human Right Watch (Hrw), Andy ha raccontato la crisi etnica nel Kirghizistan del sud. Dal 2011 ha seguito la Primavera Araba in Tunisia e Libia. Al lavoro tra Mosca e Milano, Rocchelli ha collaborato con riviste e giornali nazionali e internazionali come "Newsweek", "Le Monde", "The Wall Street Journal", "Novaya Gazeta", "Panorama" e "L’Espresso".